Curry, origine del nome e storia.

L'arte delle miscelazione di erbe,  spezie, foglie si perde nella notte dei tempi. Le spezie, come il sale, erano usate sia per dare gusto alla pietanza sia, soprattutto, per la conservazione degli alimenti. 

La conservazione degli alimenti accompagna l’evoluzione dell’uomo da quando inizia a diventare sedentario e a coltivare la terra e a praticare l'allevamento del bestiame in maniera stabile: nella forma più preistorica della sua esistenza l’uomo pensava al cibo esclusivamente come fonte di nutrimento e sostentamento da consumare immediatamente dopo la caccia, mentre l'introduzione di uno stile di vita diverso, stanziale e fisso, gli ha permesso di studiare  e introdurre tecniche di conservazione diverse e specifiche. Basta pensare all'affumicatura e alla salagione, nate probabilmente dall'osservazione e dall'esperienza. Già nella prima Roma si utilizzavano come conservanti resine, olii, aceto, salamoie e sostanze zuccherine per la conservazione di carni, vegetali e frutta.

La parola "curry" ha tre significati diversi. Può fare riferimento a:

  • una miscela di spezie  chiamata "curry o polvere di curry",
  • la  foglia di una pianta, chiamata Curry (Murraya koenigii),
  • Ad un piatto che viene cucinato in molte culture e parti del mondo. Il curry (il piatto) di solito include la miscela di spezie al curry, o quelle spezie usate per preparare la miscela.

La parola curry deriva dalla parola "Kari",  cioè zuppa nella lingua tamil in India,  parola che i colonizzatori britannici,  anglicizzarono, sbagliando, e attribuirono alle erbe e spezie  con cui gli indiani condivano e arricchivano le zuppe. 

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È interessante notare che esistono prove che i cuochi inglesi utilizzavano e preparavano curry già alla fine del 1300 durante il regno di Riccardo II. Poi, Cristoforo Colombo, aprendo la strada verso le indie orientali, cominciò ad importare in Europa una quantità enorme  di nuovi prodotti,ad esempio i peperoncini, che immediatamente sostituirono o integrarono il  pepe nelle varie preparazioni di miscele speziate orientali, modificando e soprattutto dando un sapore molto più forte e persistente ai vari curry.

Quando parliamo di Curry parliamo di un prodotto estremamente tradizionale e, soprattutto, locale. Ogni area  dell'Africa, dell'India, ma anche della Thailandia, della Cina, del Vietnam e di tutti i paesi orientali, ha una propria ricetta che differisce, non per il  nome, ma per gli ingredienti utilizzati. Per esempio, un Masala Dolce differisce da un Masala Dolce proveniente dalla stessa area, città e perchè no, dallo stesso quartiere ma anche da un'altra famiglia Così il Raz el Hanout,  famoso curry marocchino, letteralmente il "re della bottega" a indicarne l'importanza su tutti gli altri curry, composto spesso da più di trenta tipi di spezie, cambia aroma, di poco o di tanto, a seconda di chi lo prepara e del tipo e del dosaggio degli ingredienti.

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Il curry Masala Tandoori, che prende il nome dal forno cilindrico  in cui viene cucinato il pollo tandoori, pollo marinato in  una miscela di yogurt e masala Tandoori e cotto poi su lunghi spiedini posti dritti nel forno tandoori, ha sapore e  dosaggio diverso degli ingredienti  a seconda di chi lo prepara anche nell'ambito di una stessa famiglia. Anche in Italia succede lo stesso: il ragù famoso piatto napoletano ha versioni diverse a seconda di chi lo cucine e versioni diverse, oggetto di accese dispute su quale sia la ricetta "giusta" si accendono spesso, come racconta il grande Eduardo nella commedia Sabato domenica e lunedì.

E' importante, e per noi fondamentale, conoscere e studiare le varie tipologie di spezie, tè e caffè. Un lavoro di ricerca, frutto di curiosità varie, che consigliamo a tutti, per avere sia la conoscenza delle cose, ma anche una consapevolezza diversa! 

Ciao a tutti!

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